VETRALLA – ”Buon viaggio piccolo angelo, veglia sulla tua mamma”. E’ solo uno dei tanti messaggi di affetto verso Matias, il bambino di 10 anni ucciso dal padre, che in questi giorni sono stati lasciati ai piedi del portone di casa, sui social, nella camera ardente allestita e aperta ieri pomeriggio nella chiesina del cimitero. Per tutto il pomeriggio c’è stata una processione mesta e continua di persone che hanno voluto fare sentire la loro vicinanza alla famiglia e la partecipazione per una tragedia che – come ha detto il sindaco Aquilani – sfugge all’umana comprensione.
Matis ”portava gli occhiali, e i suoi occhioni trasparivano da dietro le lenti con una tenerezza indicibile” scrivono sui social. Un bambino, che tutta la comunità di Vetralla, sconvolta da una tragedia indicile, sente ora un po’ come figlio proprio. Comunità che oggi si ritroverà nella chiesa di Santa Maria del Soccorso a Cura di Vetralla per l’ultimo saluto a questa creatura.
Sul fronte delle indagini, il gip Savina Poli, ha convalidato l’arresto del padre, Mirko Tomkov, 44enne polacco, dopo che ieri mattina era stato sentito in ospedale per l’interrogatorio di garanzia. Contestualmente il giudice ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
La ricostruzione di quanto accaduto martedì è ancora al vaglio dei carabinieri che stanno proseguendo con le indagini nel massimo riserbo. Tra i nodi da sciogliere c’è da capire come Mirko Tomkov sia entrato in casa nonostante il divieto di avvicinamento. Forse potrebbe avergli aperto il figlio. Figlio a cui, prima di accoltellarlo alla gola, avrebbe chiuso naso e bocca con il nastro adesivo. In casa è stata trovata della benzina mentre l’uomo, in mansarda, era svenuto accanto a diverse bottiglie di superalcolici.
ECCO LA NOTIZIA 